Tutto più semplice

fotom

Qualche giorno fa, di mattina presto.

Stavo camminando immersa nei miei pensieri quando ho incrociato lei.

Lei è una ragazza che lavora ormai da alcuni anni in uno dei negozi della città.

Nonostante andassi di fretta, non ho potuto non rallentare, fermandomi quasi. Probabilmente stava andando a lavoro e aveva un’aria così serena, così pacifica. Guardava le vetrine del centro, e ogni tanto sorrideva.

È stato allora che, per una frazione di secondo, l’ho invidiata (di un’invidia buona, se così si può dire). Una frazione molto piccola, molto rapida – ma c’è stata.

Le ho invidiato quella serenità, che a me sembra di non avere mai. Le ho invidiato quel sorriso beato. Il fatto di non dover lottare costantemente con un lavoro che c’è e non c’è. Con un percorso che a volte mi sembra così complicato, nonostante l’abbia scelto io.

Mi sono detta: magari se avessi desiderato qualcosa di più semplice. Magari se le mie passioni fossero più semplici, sarebbe anche tutto più semplice.

Poi, però, sono tornata a casa, nel mio minuscolo mondo protetto: e lì ho ritrovato i miei libri sparsi ovunque, i miei mucchi di carte.

Non ho più avuto dubbi.

E mi sono detta: chissà, magari i suoi bei casini li ha pure lei, e sorrideva semplicemente perché è innamorata.