Bukowski vicino al lavandino del bagno


Un giorno qualcuno mi ha detto che leggevo i libri sbagliati.

Avevo 18 anni, i capelli corti e una passione sconfinata per Calvino, Shakespeare e le sorelle Bronte.

Lui, invece, qualche anno più di me, qualcosa in più da raccontare sulla vita, una passione sconfinata per il grande Lebowski e una casa disseminata di Bukowski: Bukowski sul comodino, Bukowski in cucina, Bukowski vicino al lavandino del bagno.

È stato il mio primo vero amore. E anche la mia prima sofferenza, il primo cuore spezzato. Fiumi di lacrime e gli esami di maturità da preparare con quel magone che sigillava la gola.

E ora che sono passati anni, i miei capelli sono diventati lunghi e ho avuto qualche libro e qualche amore in più, ho capito che la sua è stata una delle prime grandi lezioni di vita.

Sono gli uomini a essere sbagliati, a volte. I libri, fortunatamente, non lo sono mai.

[Mi è stato riferito di recente che Bukowski-Lebowski lo è diventato davvero, almeno per il girovita. Ahimè, che si sia concentrato troppo sui libri “giusti”?!]