Quando lo straordinario è fatto di contrasti

C’è qualcosa di ipnotico e spiazzante in Up&Up, il video dei Coldplay che a poche ore dall’uscita è diventato un cult con più di 11 milioni di visualizzazioni.

Al di là della musica, che può piacere o meno, al di là dei commenti più o meno lusinghieri letti ovunque – sono dei paraculi è uno di quelli che più mi ha fatto sorridere – io personalmente sono rimasta incantata davanti alle immagini. Perché? Ci ho messo davvero poco a capirlo.

Perché sono fatte di contrasti, completamente fuori contesto, eppure hanno senso.

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Una tartaruga che nuota davanti ai finestrini di un treno in una grigia stazione. Un gregge sul nostro tappeto di casa mentre passiamo l’aspirapolvere. Un uomo in bicicletta sopra un bombardamento. I Coldplay che suonano in mezzo alle Tre Cime di Lavaredo. Chris che canta steso su una porzione di mondo come un Gulliver contemporaneo. Un sub che si immerge nelle nuvole. Il Golden Gate su una pozzanghera. Ballerine di nuoto sincronizzato nell’oblò di una lavatrice. Uno scaffale di libri abbarbicato su una montagna rocciosa. Pop-corn nel cratere di un vulcano. Pesci che nuotano in una città di guerra.

Niente sembra c’entrare, eppure tutto c’entra, come un cerchio magnifico che si chiude alla perfezione. Sembra un universo magico, eppure è spettacolare realtà. Solo che non siamo abituati a vederle insieme, queste realtà. La magia sta proprio lì: nel farle incontrare. In un fuori contesto meraviglioso che eleva l’ordinario a straordinario.

Siamo circondati da fuori contesto bellissimi, basta saperli vedere. Come il primo uomo sulla luna. Come il fuxia col rosso, che a molti fa orrore ma colpisce, questo sì. Come il mobile dell’ottocento che ho piazzato vicino all’armadio di design. Come il filo di perle coi jeans sdruciti. Come la dolcezza delle farfalle e il dolore delle spine di Frida. Come il papavero rosso che nasce in mezzo al cemento e ci fermiamo a fotografare.

Il fuori contesto ma sensato ottiene lo stesso effetto del sublime nell’arte. È una suggestione, un input che non ti aspetti, una piccola scossa elettrica. Ma può diventare anche quel pugno nello stomaco che fa riflettere, che mette in moto le idee.

E proprio da un’idea semplicissima nasce questo video. Immagini che fanno scattare qualcosa dentro di noi. Qualcosa che ci fa stare bene.

È questa la comunicazione buona, quella che sa dove colpire, che sa come raccontare. Quella che parte da ciò che è normale, che è banale, che abbiamo tutti sotto gli occhi quotidianamente, e sa trasformarlo in una storia. Quella che è destinata a essere ricordata. Quella che sposta il punto di vista da convenzionale a eccezionale. Quella che fa diventare qualcosa da carino a Wow!

Siate straordinariamente fuori contesto, anche nella normalità che raccontate. E siatelo con convinzione, fino in fondo, senza paura.

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