Il nuovo delirio amoroso oggi si consuma su WhatsApp e funziona così: - gli avete scritto e ancora non vi risponde - controllate se è online - se è online, aspettate: magari sta scrivendo proprio a voi - se non arriva niente entro pochi minuti: ha dimenticato il telefono...

Una volta ricevevo un sacco di lettere. Le conservo ancora tutte, perfettamente in ordine in un cassetto del comodino nella cameretta a casa dei miei. Provo un'infinita nostalgia. Nostalgia di quei giorni in cui aspettavo col naso incollato al vetro della finestra l'arrivo del postino. Nostalgia dell'emozione...

Oggi sono arrivata in ritardo. Un ritardo di soli quattro minuti, ma è bastato. Qualcuno direbbe che in ritardo ci arriviamo tutti, prima o poi. Che quando arrivi in ritardo è perché sei particolarmente distratto, o particolarmente disinteressato. Che se ti capita, è perché in fondo quello che volevi fare non lo volevi abbastanza.
Provare, non riuscire e arrendersi. Quante volte capita? Magari non ce ne rendiamo conto subito, perché non è facile da sopportare, perché la sensazione di sentirsi falliti, incapaci, è lì alle porte. Molto meglio non ricascarci. Arrendersi, appunto. Ma prima o poi la consapevolezza arriva: e allora vorremmo poter tornare indietro, vorremmo tentare ancora, allontanare l'idea della resa.